Giorgio Caproni nacque a Livorno il 7 gennaio 1912. Nel 1922 si trasferì con la famiglia a Genova per motivi di lavoro del padre. Tre anni dopo si diplomò in violino all’Istituto musicale Giuseppe Verdi. Presto tuttavia iniziò a interessarsi alla poesia, preferendo la vocazione per la parola poetica a quella musicale per il violino. I suoi maestri furono Ungaretti, Montale, Sbarbaro, che lesse da autodidatta dopo aver compreso che la carriera come violinista non faceva per lui. A seguito del diploma magistrale cominciò ad insegnare alle scuole elementari in un paesino della montagna ligure.
Nel 1936 uscì la sua prima raccolta Come un’allegoria pubblicata dall’editore genovese Emiliano degli Orfini. Nel 1938 Caproni si trasferì a Roma dove aveva vinto una cattedra nella scuola elementare. Avrebbe vissuto nella capitale per il resto della vita.
Allo scoppio della Seconda guerra mondiale nel 1940 fu richiamato alle armi e mandato a combattere al confine con la Francia. Negli anni della guerra Caproni continuò a dedicarsi all’attività poetica: nel 1941 pubblicò la raccolta Finzioni, nel 1943 Cronistoria.
Finita la guerra, riprese la sua occupazione di insegnante elementare, scegliendo definitivamente l'insegnamento presso una scuola di Roma come principale professione fino all’anno del suo pensionamento, nel 1973. Nel frattempo continuò a scrivere poesie e racconti, a collaborare a riviste letterarie e a tradurre autori francesi tra cui Apollinaire, Proust, Céline, Cendrars. Le sue traduzioni riflettono la sua profondità culturale e la sua sensibilità linguistica, la sua attenzione a restituire la musicalità e il significato dell’originale.
Nella capitale conobbe Pasolini e Bertolucci. Nel 1952 vinse il premio Viareggio con la nuova raccolta di poesie Stanze della funicolare. Nel 1959 uscì la raccolta Il seme del piangere, nella quale tornano i temi cari alla sua poesia: la città di Livorno e la madre Annina.
Negli anni successivi seguirono Congedo del viaggiatore cerimonioso e altre prosopopee (1965) e Muro della terra (1975), la raccolta che consacrò definitivamente Caproni tra i modelli della poesia novecentesca. Nel 1984 il poeta ottenne dall’università di Urbino la laurea in Lettere honoris causa. L’ultima raccolta poetica, Res amissa, uscì postuma nel 1991.
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