Nel buio della notte staliniana la storia di Tat’jana Gnedič accende una luce. È la fiaccola della poesia che nessun regime può oscurare. Affrontando a memoria la traduzione in russo di un poema di Byron mentre si trova in prigione come “nemica della patria”, Tat’jana Gnedič compie un’impresa prodigiosa, un atto di resistenza nei confronti dell’ottusità del potere.
Il destino di Tat’jana Gnedič è comune a quello di altri rappresentanti dell’intelligencija russa: la loro colpa fu quella di avere una testa pensante e uno spirito libero.
Un destino sperimentato anche dall’autore di questa testimonianza, lo studioso di letteratura Efim Etkind (1918-1999). Ostacolato dal regime sovietico, Etkind fu privato della possibilità di insegnare e costretto a emigrare.
Efim Etkind
La traduttrice
Tavole di Frans Masereel
Traduzione di Giulia Gigante
In copertina:
Illustrazione di Frans Masereel, tratta dal racconto Im Eden, in Emile Verhaeren, Der seltsame handwerker, Insel Verlag, Leipzig 1923
Progetto grafico di Alessandra Albano
ISBN 979-12-81011-00-7
Euro 14,00
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